La caccia al gallo forcello

Il gallo forcello quando è in amore regala ai cacciatori uno degli spettacoli naturali più belli che ci siano sulle montagne, ma anche una delle esperienze di caccia più dure e impegnative. Vediamolo insieme a Cristina Ceschel!

il gallo forcello e il periodo degli amori
Nel periodo di aprile e maggio, sulle montagne, avviene uno dei più bei spettacoli che la natura possa offrire: gli amori del gallo forcello.
All’alba i maschi si riuniscono per le loro parate nuziali, mettendosi in mostra con caratteristici rogolii e fischi, saltelli, piccoli voli ed esibizioni del loro bel piumaggio nero lucido dai riflessi bluastri. Non è difficile assistere anche a veri e propri combattimenti.
Si può incontrare questo meraviglioso uccello al limite della foresta tra il sottobosco, dove dominano rododendri e mirtilli, meglio su pendii freschi e umidi d'estate. Durante l'inverno invece scava delle gallerie sotto la neve dove riesce a sopportare il freddo e a ridurre il fabbisogno energetico.
la caccia al gallo forcello in italia
Una volta il gallo forcello veniva cacciato proprio durante il periodo degli amori; i cacciatori, cercavano di imitare i versi di altri maschi e femmine. La caccia al canto viene tutt'oggi praticata in diversi paesi europei utilizzando armi a canna rigata.
In Italia la caccia a questo tetraonide si svolge in forma vagante con il cane da ferma, tra ottobre e novembre, dopo aver svolto i censimenti primaverili (sulle arene di canto) ed estivi (conta delle covate con il cane da ferma).
Qui in Friuli dove vivo io, solo chi è in possesso di un contrassegno (fascetta) può praticare questa caccia. Nelle riserve vengono fatte graduatorie o sorteggi per dare la possibilità ai vari appassionati di fare almeno un'uscita.
La caccia al gallo forcello è una caccia magnifica, ma anche dura e impegnativa sia per i cacciatori che per i cani. Ci si confronta con selvatici veri, bisogna affrontare posti impervi e pericolosi, anche i cani devono essere ben allenati, sicuri di sé, con un ottimo fiuto, una guidata sicura e una ferma solida perché se insidiare galli giovani può essere relativamente facile, insidiare i vecchi che partono di pedina e si involano a distanze ragguardevoli non lo è.
la mia esperienza di caccia al gallo forcello
Era il 2015 ed ero stata sorteggiata per cacciare uno dei quattro forcelli che avevamo in piano.
Era la quinta domenica che mi svegliavo all'alba per poter cacciare il gallo forcello ed era l'ultima possibilità che mi rimaneva per tornare a casa con l'ambita preda.
Mentre stava sorgendo il sole udii il rumore, come metallico, che fanno i galli con le ali quando si posano sopra i mughi o i larici, ed ecco che un gallo si calò poco distante da me, dal mio socio di caccia e da Argo, il mio setter inglese. Ci voltammo a guardarlo e il gallo si involò via, lontano da noi, portandosi via anche un po' della mia speranza.
Dopo un po' il sole era sorto così decidemmo di sciogliere Argo e di gustarci l'ultima giornata di caccia in montagna. Fatta un po' di strada Argo si mise subito in ferma tra le eriche e i mughi, il giovane forcello partì e di riflesso partì anche la mia fucilata.
Tra la felicità e l'incredulità scoppiai in un piccolo pianto liberatorio pensando a tutto l'impegno che ci avevo messo, gli errori fatti nelle uscite precedenti, le stupende guidate e ferme di Argo, tutte le avversità atmosferiche che avevo sfidato.
Era stata una caccia sfiancante sia a livello fisico che psicologico, dove ho potuto scoprire e superare i miei limiti, dove è uscita tutta la passione per questo mondo.
Finalmente potevo scendere le mie amate montagne con in spalla il mio gallo forcello.